La Corte costituzionale boccia l’articolo 63 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, meglio conosciuto come TUEL, laddove non prevede l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di un Comune con popolazione superiore ai 20.000 abitanti. La Corte sostiene che “in assenza di una causa normativa (enucleabile all’interno della legge impugnata ovvero dal più ampio sistema in cui la previsione opera) idonea ad attribuirne ragionevole giustificazione, la previsione della non compatibilità di un munus pubblico rispetto ad un altro preesistente, cui non si accompagni, nell’uno e nell’altro, una disciplina reciprocamente speculare, si pone in violazione della naturale corrispondenza biunivoca della cause di ineleggibilità e di incompatibilità, che vengono ad incidere necessariamente su entrambe le cariche coinvolte dalla relativa previsione, anche a prescindere dal dato temporale dello svolgimento dell’elezione”.

 

Fonte:www.gazzettaamministrativa.it

 

ALLEGATO

SCADENZA: 23/05/2013 – termine per la presentazione delle proposte – 1° step;

                      12/09/2013 – termine per la presentazione delle proposte complete.

 

DESTINATARI: Altri soggetti, associazioni di categoria, organismi di ricerca, enti locali e pubblica amministrazione, grandi imprese, PMI, star tup.

OBIETTIVO: Definire e attuare un’agenda di ricerca per lo sviluppo di competenze essenziali per la nano elettronica in vari settori d’applicazione, al fine di rafforzare la competitività europea e la sostenibilità;

Sostenere le attività necessarie per l’attuazione dell’agenda di ricerca,  in seguito denominate <<attività di R & S>>;

Promuovere la costituzione di un partenariato pubblico privato destinato a mobilitare e a riunire gli sforzi;

Rafforzare gli investimenti complessivi nella R & S nel settore della nano elettronica e promuovere la collaborazione tra pubblico e privato;

Realizzazione di sinergie e coordinamento degli sforzi europei in materia di R & S nel settore della nano elettronica;

Promuovere il coinvolgimento delle PMI nelle sue attività in linea con gli obiettivi del settimo programma quadro.

RISORSE FINANZIARIE DISPONIBILI: 145 milioni di euro – contributo nella spesa/cofinanziamento.

FONTE: Gazzetta Ufficiale Unione Europea – serie C del 05/03/2013

ALLEGATO

Questa indagine Eurobarometro (Flash Eurobarometer 365) si occupa principalmente di quanta familiarità hanno gli Europei con il loro status di cittadini dell'Unione europea e della loro consapevolezza dei diritti derivanti dalla cittadinanza europea.

 
Per quanto riguarda la consapevolezza dei cittadini dell'UE in merito al proprio status di cittadini dell'Unione europea, la grande maggioranza degli intervistati (81%) dice di avere familiarità con il termine "cittadino/a dell'Unione europea" (rispetto alla precedente indagine del 2007 si registra un aumento di 3 punti percentuali).
 
Tuttavia, riguardo alla consapevolezza dei cittadini dell'UE in merito ai propri diritti e a ciò che possono fare qualora essi non vengano rispettati, poco più di un terzo degli intervistati ritiene di non essere ben informato sui propri diritti di cittadino europeo e su ciò che può fare in caso di loro violazione (rispetto alla precedente indagine del 2007 vi è un aumento di 5 punti percentuali).
 
Il diritto con cui si ha una maggiore familiarità è la libertà di circolazione e di residenza (l'88% è consapevole di avere il diritto di risiedere in qualsiasi stato membro dell'UE, a certe condizioni), nonché il diritto di rivolgersi alle principali istituzioni dell'UE (l'89% sa che un cittadino UE ha il diritto di presentare una denuncia alla Commissione europea, al Parlamento o al Mediatore europeo).
 
Inoltre, si registra un alto livello di consapevolezza del fatto che quando si risiede in un altro Stato membro si ha il diritto di essere trattato esattamente nello stesso modo di un cittadino di quello Stato.

Link al documento: 

http://ec.europa.eu

Una nuova piattaforma di cooperazione per sostenere gli enti locali europei nell'attuazione del 7° programma d'azione per l'ambiente

 

 

La prima vicepresidente del CdR, Mercedes Bresso, e il commissario europeo Janez Potočnik lanciano la piattaforma tecnica per la cooperazione ambientale

 

M. Bresso / J. Potočnik

La prima vicepresidente del Comitato delle regioni (CdR) Mercedes Bresso e il commissario per l'Ambiente Janez Potočnik hanno lanciato , lo scorso 5 dicembre, una piattaforma di cooperazione intesa a coinvolgere gli enti locali e regionali europei nell'attuazione della normativa UE in materia ambientale. Il lancio della piattaforma coincide con la pubblicazione, la scorsa settimana, delle proposte della Commissione europea in merito al 7° programma d'azione per l'ambiente (7° PAA), che conferisce un'importanza prioritaria all'attuazione della normativa ambientale nell'ambito della sua strategia complessiva. 

La "piattaforma tecnica per la cooperazione ambientale" punta a migliorare lo scambio di informazioni, incoraggiare il dialogo interistituzionale e coinvolgere gli enti locali e regionali per una migliore attuazione della normativa ambientale dell'UE sul terreno. L'idea, nata con il parere del CdR della relatrice Paula Baker (UK/ALDE), e ripresa poi dalla Commissione nel 2012, sottolinea la necessità di coinvolgere in maniera adeguata gli enti locali e regionali nella definizione della politica ambientale dell'UE. 

Nel corso del convegno, la prima vicepresidente del CdR Mercedes Bresso si è detta favorevole al 7° PAA, facendo notare che gli enti locali e regionali vanno coinvolti nelle decisioni più importanti sulla definizione della normativa ambientale dell'UE. Ha quindi esortato "il Parlamento europeo e il Consiglio, affinché nel loro processo decisionale sul programma nei prossimi mesi venga approfondito il concetto di "struttura di governance multilivello", comprendente le reti dei diversi attori coinvolti nell'attuazione dell'acquis ambientale, con un ruolo chiave per gli enti locali e regionali".

Parlando delle modalità con cui migliorare l'attuazione, e con riferimento al parere del CdR presentato da Nilgun Canver (UK/PSE) e adottato il 30 novembre, Bresso ha dichiarato che, se da un lato concorda sulla necessità di realizzare dei sistemi (come i quadri strutturati per l'attuazione e l'informazione) a sostegno della condivisione di informazioni a livello locale, dall'altro occorre però garantire la disponibilità di fondi europei adeguati. Inoltre, ha aggiunto che il CdR potrebbe appoggiare lo sviluppo di un nuovo strumento consistente in "accordi di partenariato in materia di attuazione", a condizione però che esso preveda la partecipazione degli enti locali e regionali interessati, e ha proposto quindi di istituire piuttosto degli "accordi di attuazione tripartiti".

Bresso ha inoltre accolto con favore l'intenzione della Commissione di iscrivere le "città sostenibili" tra gli obiettivi prioritari del 7° PAA; ciò "rispecchia le proposte avanzate dal CdR nei suoi pareri e anche quanto ho potuto constatare a Rio+20, che ha individuato nella realizzazione di "città sostenibili" una delle grandi sfide future. Dobbiamo garantire che nel quadro di questo nuovo obiettivo prioritario siano messi a punto strumenti che consentano di potenziare ulteriormente il ruolo delle città. A questo proposito, ci limiteremo a ribadire la proposta da noi già avanzata di considerare l'ipotesi di ampliare il Patto dei sindaci ad ambiti chiave per l'uso efficiente delle risorse e di rafforzare il premio Capitale verde europea. Siamo pronti a dare il nostro contributo a queste iniziative."

Il commissario Potočnik ha aggiunto che "quella delle città sostenibili rappresenta una grande sfida, di cui dobbiamo tuttavia dimostrarci all'altezza, dato che 7 europei su 10 vivono in ambienti urbani. Ce la possiamo fare, seguendo l'esempio di molte città europee che hanno posto la sostenibilità ambientale al centro delle loro strategie di sviluppo urbano e che ci mostrano come una forte tutela ambientale non rappresenti un ostacolo, bensì un motore di prosperità e di crescita, a tutto vantaggio anche della salute dei cittadini".

La piattaforma tecnica si terrà due volte all'anno e sarà co-organizzata dalla commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia del Comitato delle regioni e dalla direzione generale Ambiente della Commissione insieme ai pertinenti partner ad hoc provenienti dalle associazioni degli enti locali e regionali. La prima riunione è prevista nel quadro della Settimana verde europea nel giugno 2013 e sarà incentrata sull'attuazione della legislazione UE sulla qualità dell'aria da parte degli enti locali e regionali.
 

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

David French
Tel. +32 2 282 2535
Cell. +32 473 854 759

www.cor.europa.eu

Agenda digitale: una nuova strategia per stimolare la produttività delle imprese e della pubblica amministrazione europee attraverso “la nuvola informatica” (cloud computing)

                                                                          Commissione europea

Comunicato stampa

Bruxelles, 27 settembre 2012

Agenda digitale: una nuova strategia per stimolare la produttività delle imprese e della pubblica amministrazione europee attraverso “la nuvola informatica” (cloud computing)

La nuova strategia della Commissione europea che si propone di “sfruttare al meglio il potenziale della nuvola informatica in Europa” prevede iniziative intese a realizzare entro il 2020 un guadagno netto pari a 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e un aumento annuo del PIL dell’UE corrispondente a 160 miliardi di euro (circa l’1%).

La strategia si propone di accelerare e potenziare l’accesso alla nuvola informatica in tutti i settori economici.

Per “nuvola informatica” si intende la memorizzazione di dati (come file di testo, immagini e video) e di software su elementi remoti ai quali gli utenti accedono via internet utilizzando il dispositivo che preferiscono. Si tratta di una modalità più rapida, economica, flessibile e potenzialmente più sicura rispetto al ricorso a soluzioni informatiche locali. Molti siti estremamente popolari — come Facebook, Spotify o la posta elettronica in rete — utilizzano già le tecnologie offerte dal cloud computing ma i reali vantaggi economici si ottengono tramite l’uso capillare di questa tecnologia a livello delle imprese e del settore pubblico.

Le azioni chiave della strategia sono volte a:

  • eliminare gli svantaggi costituiti dalla pletora di norme tecniche in uso, in modo che gli utenti della nuvola informatica traggano vantaggio da interoperabilità, portabilità dei dati e reversibilità; le norme necessarie dovranno essere identificate entro il 2013;
  • sostenere i sistemi di certificazione a livello europeo destinati a fornitori affidabili di servizi condivisibili nella nuvola;
  • elaborare clausole contrattuali tipo che siano “sicure ed eque” per i contratti relativi ai servizi condivisibili nella nuvola, inclusi accordi sul livello di tali servizi;
  • creare un “partenariato europeo per la nuvola informatica” che coinvolga Stati membri e industria, in modo da sfruttare il potere d’acquisto del settore pubblico (pari al 20% di tutta la spesa nel settore delle tecnologie dell’informazione) per orientare il mercato europeo del cloud computing, incrementare la competitività dei provider europei di servizi condivisibili nella nuvola e offrire servizi migliori e più convenienti in materia di e-government.

La vicepresidente Neelie Kroes ha dichiarato: “La nuvola informatica rappresenta una tecnologia rivoluzionaria per la nostra economia. Senza l’intervento dell’Unione i confini nazionali possono trasformarsi in fortezze invalicabili che ci impediranno di fruire di vantaggi economici dell’ordine di miliardi di euro. Dobbiamo raggiungere una massa critica e definire un unico insieme di norme per tutta l’Europa. Occorre inoltre affrontare senza indugio i presunti rischi associati alla nuvola informatica.”.

La vicepresidente Viviane Reding ha affermato: “L’Europa deve pensare in grande. La strategia sulla nuvola informatica aumenterà il livello di fiducia nei confronti di soluzioni innovative e stimolerà un mercato digitale unico competitivo, dove i cittadini europei si sentano al sicuro. Per ottenere questi risultati è necessario adottare velocemente il nuovo quadro generale sulla protezione dei dati proposto quest’anno dalla Commissione e definire clausole e condizioni contrattuali che siano sicure ed eque.”.

Contesto

La strategia sulla nuvola informatica presentata oggi fa seguito alla proposta della Commissione del 2012 di riforma della normativa in materia di protezione dei dati e precede una strategia europea sulla sicurezza informatica che verrà proposta nei prossimi mesi. La definizione di norme europee in questo campo è un prerequisito per la creazione di uno spazio digitale aperto destinato a dare vita a un vero mercato unico del digitale. Nel loro insieme tali azioni costituiscono un intervento globale a favore di un ambiente internet dinamico e sicuro in Europa.

I vantaggi della nuvola informatica derivano dalle sue economie di scala. L’80% delle organizzazioni che scelgono questa soluzione consegue un risparmio sui costi dell’ordine di almeno il 10-20%. Inoltre, è possibile prevedere significativi aumenti della produttività se la soluzione viene adottata su larga scala in tutti i settori dell’economia.

Attualmente, in assenza di norme comuni e contratti chiari, molti utilizzatori potenziali sono dissuasi dall’adottare questa soluzione. Gli utilizzatori non sono sicuri di quali norme e certificazioni vadano osservate e richieste per soddisfare le loro esigenze e gli obblighi giuridici, in modo, ad esempio, da garantire che i loro dati o quelli dei loro clienti siano al sicuro e che le applicazioni informatiche siano interoperabili. I fornitori e gli utilizzatori esigono inoltre norme più chiare in materia di fornitura di servizi condivisibili nella nuvola, ad esempio riguardo alla sede di risoluzione delle controversie oppure su come assicurare la facile migrazione di dati e software tra diversi fornitori di servizi di questo tipo.

 

http://ec.europa.eu/information_society/digital-agenda/index_en.htm

 

 

 

 

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