Il mercato dell’arte è caratterizzato da un basso livello di trasparenza e da prassi basate su rapporti fiduciari. I rapporti tra artisti, galleristi e collezionisti si fondano, infatti, sulla fiducia e sulla conoscenza personale.

In un mercato che fa dell’opacità il suo punto di forza, ovviamente quella contrattuale è una prassi poco diffusa, e in alcuni casi addirittura ostata.

 Tra gli apparenti svantaggi legati al redigere un contratto nel mondo dell’arte, i principali sono due:

- la tracciabilità da parte di soggetti esterni alla relazione (laddove invece la “stretta di mano” protegge da ingerenze esterne – prima tra tutti quella dello Stato – permettendo alle parti di mantenere una certa riservatezza);

- la perdita di flessibilità dovuta alla difficoltà di inquadrare un contratto legato a un’opera d’arte negli schemi del diritto. Leggi tutto

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