Provincia e 17 comuni alleati per attingere ai fondi europei

Fare sistema, con un obiettivo: agganciare i fondi erogati dall’Unione europea, determinanti in alcune specifiche linee di finanziamento alla luce dei sempre più drastici tagli ai trasferimenti, che finiscono inevitabilmente con il mettere in difficoltà gli enti locali. La Provincia di Gorizia e diciassette su venticinque Comuni dell’Isontino (fuori, tra gli altri, Gorizia e Grado) hanno stipulato ieri un protocollo d’intesa (ribattezzato “La Provincia europea”) che prevede una collaborazione mirata «allo scambio di esperienze e la realizzazione di programmi comuni, al fine di partecipare a future iniziative indirizzate ad attuare le priorità della strategia di Europa 2020».

I dettagli dell’intesa sono stati illustrati ieri dall’assessore provinciale agli Affari internazionali, Sara Vito, accompagnata nell’occasione da sindaci e assessori delle municipalità coinvolte nel progetto. Il protocollo prevede la partecipazione a percorsi formativi in materia di cooperazione e collaborazione europea, creati ad hoc per enti locali e prevalentemente finanziati da fondi europei. Uno dei corsi, che partirà già nelle prossime settimane, sarà gestito in provincia dallo Ial e mirerà in particolare allo sviluppo della conoscenza e delle professionalità sulla tematiche europee, con particolare riguardo all’attuazione del diritto Ue.

I Comuni - specialmente quelli di più ridotte dimensioni, con personale spesso all’osso e poco specializzato nel settore – sono costretti a fare i salti mortali per predisporre la documentazione necessaria a partecipare a un complesso bando europeo: il protocollo prevede così l’interazione tra Provincia ed enti municipali, con uno scambio di informazioni mirato alla corretta applicazione della normativa europea sul mercato interno e l’attivazione di azioni congiunte d partenariato e programmazione.

Il secondo articolo del documento sottoscritto ieri, precisa che l’ente presieduto da Enrico Gherghetta «si impegna a svolgere in maniera gratuita», attraverso il personale competente della Direzione Sviluppo territoriale e ambiente, i compiti previsti dal protocollo, che ha durata di sei anni. I Comuni aderenti all’iniziativa («Non è un circolo chiuso: le amministrazioni che intendessero partecipare saranno ben accette», ha precisato Vito) hanno già individuato all’interno delle rispettive piante organiche un responsabile per la programmazione europea, che avrà il compito di interfacciarsi direttamente con la Provincia. Il protocollo è stato sottoscritto dai Comuni di Capriva, Cormons, Fogliano Redipuglia, Gradisca, Medea, Monfalcone, Mossa, Romans, Ronchi, Sagrado, San Canzian, San Floriano, San Pier, Savogna, Staranzano, Turriaco e Villesse. (chr.s.)

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