Twitter: Comuni, Province e Regioni cinguettano sempre più

di Raffaele Mastrolonardo

 

Un rapporto analizza l'uso che le amministrazioni  fanno del servizio di microblogging. Gli enti locali "social" aumentano ma sono ancora pochi e distribuiti in modo ineguale nel Paese. Non mancano i casi di eccellenza.

di Raffaele Mastrolonardo

La buona notizia è che sono sempre di più le amministrazioni pubbliche che usano Twitter. Quella cattiva è che sono ancora poche rispetto al totale e nemmeno troppo competenti nell'uso del mezzo. In più, come se non bastasse, c'è pure una certa disparità tra le aree geografiche del Paese. A scattare questa fotografia in chiaro-scuro sulla presenza della Pa sul servizio di microblogging è uno studio realizzato da Giovanni Arata, ricercatore nel campo dei new media, e il Centro Nexa del Politecnico di Torino. Presentata il 28 novembre e intitolata #TwitterPa 2012, l'indagine non lascia adito a dubbi: Regioni, Province e Comuni italiani che cinguettano sono in crescita ma il suono che emettono è, complessivamente flebile, e nemmeno troppo armonico. “In termini positivi i dati evidenziano rispetto allo scorso anno un incremento sia di diffusione che di competenza nell'uso del mezzo da parte delle Pa italiane. Certo, c'è ancora parecchio da fare”, commenta Gianni Dominici, direttore generale di ForumPa, azienda che da anni studia la comunicazione del settore pubblico e che contribuito alla ricerca.



Perché Twitter - Ma come usano Twitter le amministrazioni e con quale grado di competenza? Lo studio risponde anche a queste domande. Rivelando, per esempio, come quasi la metà delle amministrazioni si limiti a usare il mezzo in “maniera broadcast”, ovvero dall'alto verso il basso senza interagire con altri utenti. Il ricorso a strumenti più avanzati come l'hashtag, la menzione o re-tweet è comunque in crescita, ma ancora basso (in tutti e tre i casi non si raggiunge il 50%). Così come complessivamente bassa è la continuità del servizio visto che più della metà delle amministrazioni (il 55%) aggiorna il proprio profilo solo saltuariamente, e parecchi di questi possono essere considerati come “dormienti”. Dal punto di vista dei messaggi veicolati, la maggior parte delle Pa (88% dei casi) comunica informazioni di pubblica utilità mentre quasi il 43 % degli account diffonde anche immagini e video. Non mancano però, come fa notare Dominci, alcuni impieghi di Twitter innovativi. “Penso ad alcune realtà anche piccole come Orbetello dove si stanno sviluppando esperienze di utilizzo dei social network per gestire l'informazione critica come nel caso delle emergenze. Sono poche, certo ma segnalano che Twitter non è più solo una moda per la PA anche un canale importante per rimanere in contatto con i cittadini”.

 

http://tg24.sky.it/tg24/politica/2012/11/28/pubblica_amministrazione_su_twitter_comuni_egovernment.html

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