Abolizione della seconda rata dell'Imu. Aumento al 128,5% dell'acconto Ires per banche e assicurazioni. Rivalutazione delle quote di Bankitalia. Dismissione di immobili pubblici. La Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al decreto Imu-Bankitalia (133 del 2013) dopo che la presidente Laura Boldrini ha deciso di mettere la tagliola sulla discussione ponendo immediatamente al voto il provvedimento e suscitando le proteste dei M5s. Imu - Si abolisce il versamento della seconda rata dell'Imu per il 2013 per le abitazioni principali, a esclusione dei fabbricati di lusso e delle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari, nonché gli alloggi assegnati dagli Iaacp ed enti assimilati e la casa coniugale in caso di separazione. Il decreto convertito in legge ricomprende nell'esenzione anche l'unico immobile posseduto e non locato dal personale in servizio delle Forze armate e di Polizia, dei Vigili del fuoco e della carriera prefettizia. L'abolizione della rata dell'Imu interessa anche i terreni agricoli, quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Acconti - Si incrementa al 128,5% l'acconto Ires, per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013, per gli enti creditizi e finanziari, per la Banca d'Italia e per le società e gli enti che esercitano attività assicurativa. Per gli stessi soggetti si dispone che, per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013, all'aliquota Ires, del 27,5% si applica una addizionale di 8,5 punti.
Accise - Il provvedimento prevede una clausola di salvaguardia alle eventuali minori entrate che si sarebbero potute registrare in relazione agli incassi previsti dalle definizioni agevolate dei giudizi di responsabilità amministrativo-contabile dei concessionari dei giochi e quella riferita al maggior gettito Iva dovuta dal pagamento dei debiti pregressi delle p.a. La clausola è scattata autonomamente il 30 novembre dopo la presa d'atto che l'obiettivo non era stato raggiunto con un decreto del ministero dell'economia, al seguito del quale l'Agenzia delle dogane ha disposto l'aumento dal 1° marzo 2014 delle accise su birra, benzina e gasolio.

FONTE: ITALIA OGGI;civicasrl.it

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