Nella tassazione immobiliare sta per irrompere un altro acronimo con cui gli italiani dovranno familiarizzare il prima possibile: il Trise (Tributo sui servizi comunali) che dal 2014 sostituirà la Tares. Sarà gestito dai Comuni e avrà due gambe: la Tari sui rifiuti e la Tasi sulle prestazioni indivisibili. La prima sarà calcolata sulla superficie calpestabile; la seconda partirà da un'aliquota dell'1 per mille o da un corrispettivo di 1 euro a metro quadro, che si sommeranno alle aliquote Imu e daranno vita al tetto massimo dell'imposizione. Imposta municipale che, dal canto suo, non si pagherà più sulla prima casa (se non di lusso).

Dal 2014 al posto della Tares dovrebbe comparire il Trise. Con le sue due componenti citate: la Tari che servirà a coprire i costi del servizio di raccolta dei rifiuti e la Tasi che garantirà il rimborso dei servizi indivisibili offerti dai municipi. L'aliquota di partenza della Tasi non dovrebbe più essere fissata al 3 per mille oppure a 30 centesimi a metro quadro, bensì all'1 per mille o a 1 euro a metro quadro. Saranno i Comuni a decidere quale dei due sistemi applicare. Fermo restando che il tetto massimo dell'imposizione non potrà superare l'aliquota massima dell'Imu più la predetta maggiorazione. Ciò significa che la somma della "vecchia" imposta municipale e della "nuova tassa" sui servizi potrebbe arrivare al 7 per mille sulla prima casa e all'11,6 per mille sugli altri immobili.
FONTE: IL SOLE 24 ORE

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